Prima o poi il nostro viaggio si sarebbe dovuto fermare in casa Ferrari, ed eccoci qui a parlare di Enzo. Uno degli uomini più influenti nel panorama automobilistico italiano e non solo, con una storia sfaccettata e complessa.
Come tutto ebbe inizio
Enzo Ferrari nacque il 18 febbraio del 1898, l’inverno era stato molto rigido e così c’erano state difficoltà per registrare l’evento. Il padre infatti riuscì a recarsi all’anagrafe soltanto due giorni dopo. In Italia la situazione non era affatto semplice e si attraversava un periodo di transizione. Il piccolo Enzo si appassiona fin dalla tenera età al mondo delle auto, nel 1908 assiste con il padre e il fratello ad una gara, scocca l’amore.
Il continente europeo sta per finire nel baratro della prima guerra mondiale, con un conflitto che porterà morte e distruzione a livelli mai visti prima. Enzo viene chiamato alle armi e rimane colpito dalla famosa febbre gialla mentre suo padre e suo fratello muoiono. Dopo il congedo si trasferisce a Torino.
La velocità come obiettivo
Prima cerca di entrare all’interno della FIAT, all’epoca in forte crescita, ma si trasferirà poi a Milano. Affronta diversi impieghi che non lo soddisfano troppo ma, alla fine, arriva all’Alfa. Prima ha il ruolo di collaudatore, poi arriva il debutto nelle gare ufficiali che lo vedono protagonista.
Durante gli anni Venti la competizione è serrata ma Ferrari riesce a portare in casa Alfa qualche coppa. Un’abilità che va inquadrata nel mondo automobilistico dell’epoca che era molto differente da quello al quale siamo abituati oggi. In parallelo alla sua attività da pilota inizia l’avventura della scuderia Ferrari che correva con auto del gruppo Alfa.
Nel 1931 nasce il primo figlio, Dino, affetto da una grave malattia, la distrofia muscolare, che non gli darà una vita semplice. Nonostante i tentativi di curarlo il figlio verrà a mancare nel 1956.
Nasce la Auto Avio Costruzioni
Durante gli anni il sodalizio sembra migliorare sempre più, infatti la Ferrari mette a punto l’Alfetta, un modello mitico che avrà il merito di portare tanti titoli, diventando uno dei modelli più importanti della storia. L’Alfa decide però di tornare in campo in prima persona e costringe Ferrari a chiudere. Così Enzo diventa direttore ma poco dopo lascerà a causa di divergenze irrimediabili. Nel 1939 fonda la Auto Avio Costruzioni, in attesa di poter usare di nuovo il nome Ferrari.
Durante la seconda guerra mondiale Ferrari non si da per vinto e continua a lavorare nonostante ci siano bombardamenti sempre più frequenti. Intanto tesse relazioni con la concorrenza: Vittorio Stanguellini, specializzato in aerodinamica e Adolfo Orsi di Maserati.
Ritorna il nome
Lo scorrere del tempo non frena le ambizioni di Enzo che sogna il momento di poter sconfiggere sul circuito l’Alfa. La prima vittoria arriva nel 1951 al GP di Gran Bretagna. Fu il primo di una lunga serie che segnò la crescita della casa rossa e il declino dell’Alfa Romeo.
Non solo vittorie
Purtroppo la storia non è sempre tutta costellata di vittorie, ma a volte bisogna anche fare i conti. In questo caso i conti sono quelli del bilancio che rimangono sempre più appesantiti dall’impegno sportivo della casa. Nel corso del 1963 la società è sempre più indebitata e pare pronta a terminare la sua corsa. Ford sembra pronta ad acquistare il 90% delle quote dell’azienda lasciando il 90% della parte sportiva a Ferrari ma, all’ultimo Enzo fa saltare l’accordo perché non può tollerare che la sua creatura venga data in mano ad altri. Solo nel 1969 sarà costretto a cedere alla FIAT a patto di rimanere al comando nella parte sportiva.