Uno dei venerdì più complicati per il settore informatico mondiale rischia di trasformarsi in una questione legale per CrowdStrike.
Cosa è accaduto
Il 19 luglio, diverse grandi aziende in tutto il mondo hanno visto i loro sistemi informatici andare in blocco. Inizialmente, molti hanno ipotizzato che si trattasse di un vasto attacco hacker, ma la situazione si è rapidamente evoluta. Successivamente, l’attenzione si è concentrata su Azure, la piattaforma cloud di Microsoft, una delle più importanti al mondo, che poteva essere responsabile del problema.
Il pubblico generale non era particolarmente familiare con CrowdStrike fino a quando non è balzata agli onori della cronaca proprio quel venerdì 19 luglio. Infatti, è stato presto rivelato che il problema era causato da un bug all’interno di un aggiornamento del software antivirus fornito dall’azienda. Una singola riga di codice era sufficiente a mandare in tilt più di otto milioni di computer.
Come è stato risolto
Mentre il traffico aereo rimaneva paralizzato, causando notevoli ritardi in tutto il mondo, i tecnici erano al lavoro per trovare una soluzione che potesse ripristinare la normalità.
In Italia, la situazione non è stata così grave poiché CrowdStrike non è così ampiamente utilizzato come in altri paesi, sebbene ci siano stati problemi significativi ai caselli autostradali. L’aeroporto di Fiumicino ha invece registrato diversi disagi nel settore aeroportuale.
Le operazioni di ripristino hanno incluso anche l’uso di chiavette USB per intervenire su quei sistemi che non potevano essere riparati da remoto. Senza dubbio, questi disagi hanno causato problemi a numerose grandi aziende in tutto il mondo.
Delta Air
Abbiamo menzionato i disagi nei trasporti aerei, ed è proprio qui che i problemi informatici potrebbero trasformarsi in questioni legali. Delta Air, una grande compagnia aerea statunitense, ha infatti annunciato l’intenzione di chiedere un risarcimento per i danni subiti a causa dell’interruzione del servizio.
Infatti, 1,3 milioni di passeggeri pronti a salire a bordo dei voli Delta Air hanno subito ritardi e cancellazioni, con un danno che la compagnia stima intorno ai 500 milioni di dollari. CrowdStrike ha dichiarato che la responsabilità dell’azienda è limitata per quanto riguarda questi disagi, ma ciò non è stato sufficiente a convincere gli avvocati.
Questa causa potrebbe rappresentare una svolta significativa; se infatti la compagnia aerea dimostrasse che non sono state rispettate le norme prima di rilasciare l’aggiornamento difettoso, questo potrebbe costituire un elemento di colpevolezza, in grado di innescare ulteriori cause per i disservizi.
La situazione è ancora in evoluzione e si attendono sviluppi nelle prossime settimane.