Ecosistema delle startup in Italia

Startup: esistono solo all’estero? Vediamo la situazione in Italia.

Il termine “startup” ha origini negli Stati Uniti, specificamente nella Silicon Valley degli anni ’90. Questo termine veniva usato per descrivere piccole imprese tecnologiche con un grande potenziale di crescita e innovazione. Queste aziende emergenti avevano l’obiettivo di rivoluzionare settori esistenti o crearne di nuovi attraverso l’uso di tecnologie avanzate e modelli di business scalabili. Durante questo periodo, molte aziende digitali sono nate, attirate dalle nuove opportunità offerte dalla tecnologia.

Crescita delle Startup in Italia negli Ultimi Dieci Anni

In Italia, il numero di startup è aumentato notevolmente negli ultimi dieci anni. Secondo il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), nel 2022 erano registrate circa 14.708 startup innovative, con un incremento del 28.8% annuo dal 2013​​. Questo aumento è stato sostenuto da politiche governative e da un crescente interesse per l’innovazione e l’imprenditorialità nel paese​.

Esempi di Unicorni Italiani

L’Italia ha prodotto alcune startup che hanno raggiunto lo status di “unicorno”, ossia aziende con un valore di mercato superiore a un miliardo di dollari. Tra queste, Satispay e Scalapay sono tra le più note nel settore fintech. Tuttavia, la crescita delle startup in Italia è spesso ostacolata da alti costi del lavoro e da una burocrazia complessa, che rendono difficile l’accesso al capitale​.

Principali Finanziatori di Startup in Italia

L’accesso ai finanziamenti per le startup italiane può essere complesso, ma esistono importanti attori nel mercato. CDP Venture Capital, parte di Cassa Depositi e Prestiti, è uno dei principali sostenitori delle startup, con vari fondi dedicati. Altri finanziatori significativi includono fondi di venture capital come United Ventures e 360 Capital. Negli ultimi anni, il mercato del venture capital in Italia ha visto un notevole aumento degli investimenti, grazie anche all’intervento di investitori internazionali​.

Incentivi per le Startup in Italia nel 2024

Per stimolare la crescita economica e delle competenze in Italia, sono stati introdotti vari incentivi per le startup. L’iniziativa “Smart&Start Italia” offre contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Inoltre, il Fondo di Garanzia per le PMI facilita l’accesso al credito per le nuove imprese, riducendo i rischi per gli investitori. Queste misure mirano a rendere l’ecosistema startup italiano più competitivo a livello internazionale​.

Settori Migliori per Aprire una Startup in Italia

Nel 2024, alcuni settori si distinguono per le opportunità offerte alle nuove startup. Tra questi, il fintech, la tecnologia verde, la salute digitale e l’intelligenza artificiale sono i più promettenti. Questi settori offrono grandi potenzialità di crescita, supportate da forti tendenze di mercato e da una crescente domanda di innovazione. Avviare una startup in questi ambiti può contribuire significativamente al progresso tecnologico ed economico del paese.

Conclusione

L’Italia rappresenta un ambiente dinamico e in crescita per le startup, con numerose opportunità per chiunque voglia intraprendere un’avventura imprenditoriale. Con il supporto adeguato e un focus sui settori in espansione, il futuro delle startup italiane appare promettente. Fonti di finanziamento solide, incentivi governativi e un ecosistema in crescita sono gli elementi chiave che rendono l’Italia un luogo ideale per l’innovazione​.

Diritto alla riparazione: rivoluzione?

L’Unione Europea è finalmente riuscita, dopo un lungo lavoro, ad approvare la legge sul diritto alla riparazione. Ma di cosa si tratta?

Tecnologia Sempre Più Complicata da Riparare

Nel corso dei decenni, il mondo dei beni di consumo si è evoluto verso una crescente complessità. Anche prodotti che in passato erano semplici, oggi sono diventati “smart” con l’integrazione di microchip. Frigoriferi con schermi, lavatrici, forni e persino automobili ora sono dotati di componenti tecnologici avanzati. Tuttavia, ciò rende spesso difficile o addirittura impossibile riparare un oggetto quando si guasta.

Costi Ambientali: Primo Obiettivo dell’UE

Il principale obiettivo di questa legge è ridurre l’impatto ambientale. Sostituire un oggetto ogni volta che si guasta aumenta lo spreco di risorse preziose che potrebbero essere risparmiate o utilizzate in modo più sostenibile.

Come Funzionerà

Il progetto mira a semplificare il processo di riparazione, consentendo alle aziende di rivolgersi a centri di assistenza anche di terze parti. Un punto chiave è che chi opterà per la riparazione anziché la sostituzione riceverà una garanzia aggiuntiva di un anno.

Obblighi per le Aziende

Le aziende saranno tenute a dichiarare chiaramente il costo di ogni riparazione, o stabilire un tetto massimo sopra il quale non si potrà andare. Inoltre, l’azienda dovrà restituire il prodotto entro trenta giorni dalla consegna al centro di riparazione.

Piattaforma Online per Trovare Riparatori

Verrà creata una piattaforma europea per aiutare i consumatori a individuare siti di riparazione per i propri prodotti, facilitando la ricerca di uno nelle vicinanze. Ogni stato europeo dovrà inoltre creare un proprio sito per rendere accessibili tali informazioni nella lingua nazionale.

Amazon sbarca a Vercelli

In Italia, Amazon ha inaugurato il suo primo Innovation Lab, segnando così la centralità del Bel Paese per il presente e il futuro del colosso americano. Ma di cosa si tratta esattamente?

Amazon: Alcuni Numeri

In un precedente articolo, abbiamo discusso del lavoro svolto dall’azienda di Bezos per sviluppare nuove soluzioni nel campo della logistica. Negli Stati Uniti, ad esempio, Amazon riceve circa 12 milioni di ordini al giorno, con un valore medio di circa 27 milioni di dollari l’ora. Questi dati evidenziano la necessità di un’enorme quantità di lavoro per soddisfare le richieste in tempi ragionevoli. L’e-commerce americano è noto per i suoi tempi di spedizione rapidi, il che richiede l’ottimizzazione dei flussi di lavoro per minimizzare le inefficienze.

Amazon Innovation Lab

L’Innovation Lab è un centro di ricerca dedicato alla sperimentazione di diverse tecnologie con l’obiettivo di migliorare i tempi di evasione degli ordini e, di conseguenza, aumentare il fatturato aziendale.

Questi laboratori sono fondamentali perché producono prototipi interessanti che vengono successivamente testati nei magazzini di Amazon. Si investe nella creazione di robot capaci di collaborare con gli esseri umani e, in alcuni casi, di sostituirli nei compiti più pesanti e a rischio di infortunio.

Progetti Innovativi

I progetti non si limitano alla sola robotica. Un team di ingegneri provenienti da diverse parti del mondo lavora su idee per rendere gli imballaggi più sostenibili, al fine di ridurre l’impatto ambientale. Considerando che Amazon negli Stati Uniti spedisce più di un milione e mezzo di scatole al giorno, è evidente come le innovazioni in questo settore possano avere un impatto significativo.

I Robot di Amazon

Tra i robot in fase sperimentale, abbiamo già conosciuto alcuni in un articolo precedente. Ad esempio, Sequoia è un sistema robotico che identifica e immagazzina un gran numero di articoli, ottimizzando l’organizzazione del magazzino e riducendo del 25% il tempo di evasione degli ordini. Digit, invece, è in grado di muoversi negli spazi dedicati agli operatori umani, afferrare oggetti e trasportarli, riducendo così i movimenti ripetitivi degli operatori e minimizzando il rischio di infortuni.

Questo primo Innovation Lab in Italia rappresenta un passo significativo per Amazon nel suo impegno verso l’innovazione e l’ottimizzazione dei processi, confermando l’importanza strategica del nostro Paese per l’azienda.

Open AI e Sora: rivoluzione all’orizzonte?

Open AI e Sora rivoluzione

Circa un anno e mezzo fa, ChatGPT ha aperto il vaso di Pandora, mostrando come l’IA potesse influenzare le routine lavorative quotidiane di molti, con la giusta cautela. Tuttavia, solo pochi giorni fa, OpenAI ha presentato uno strumento potenzialmente più rivoluzionario.

Sora: di cosa si tratta

Sora è un’IA in grado di convertire il testo in video, unendosi alle recenti innovazioni che generano immagini da video. In termini più tecnici, è un “diffusion transformer model”.

Questi modelli vengono addestrati fornendo loro immagini a cui è stato aggiunto del rumore, accompagnato da un testo descrittivo. Attraverso un processo iterativo, l’IA rimuove gradualmente il rumore fino a ottenere l’immagine originale.

Tuttavia, questo genererebbe solo immagini statiche cucite insieme, risultando in un’uscita “artificiale” percepita come anomala. Interviene quindi la componente del trasformatore, calcolando il modo migliore per collegare in modo fluido i frame che formeranno il video.

Esempi

Durante il video di presentazione sono stati mostrati vari input con i risultati ottenuti. Non tutti sono altrettanto convincenti.

Ad esempio, il video di una fuoristrada che corre ha ancora alcuni difetti nella gestione della fisica dell’auto. Somiglia più a un trailer di un videogioco che a un video reale. Le mani rimangono una sfida significativa per l’IA e sono le discrepanze più evidenti nei video che coinvolgono esseri umani.

D’altra parte, gli animali, il comportamento dell’acqua e dei corpi immersi nei fluidi sono ben realizzati. Senza dubbio, questi soggetti sono più semplici da gestire per l’IA, ma diciamocelo: i risultati sono comunque sorprendenti.

Problemi

Prima di affrontare le preoccupazioni etiche, è fondamentale esaminare una questione pratica evidenziata da Sam Altman, CEO di OpenAI.

Il primo problema è la potenza di calcolo: non ce n’è abbastanza per ciò che Altman immagina. Per questo, a Davos, si è detto pronto a cercare di raccogliere 7.000 miliardi di dollari per creare un gigante dei semiconduttori e rivoluzionare il mercato. Si tratta di un progetto ambizioso la cui fattibilità rimane incerta.

Questo problema non è staccato dai considerevoli requisiti energetici necessari per far funzionare computer potenti per addestrare l’IA e processi correlati.

Sora: Impatto sulla Sicurezza

Attualmente, i video generati in questo modo presentano ancora diversi errori che aiutano a distinguere quelli autentici da quelli falsi. Tuttavia, come abbiamo sperimentato nei mesi recenti, il futuro si avvicina rapidamente. Saranno necessari nuovi mezzi per differenziare tra video “deepfake” e video reali.

Le implicazioni sono significative, poiché tali video potrebbero raffigurare un politico importante pronunciare dichiarazioni controverse o portare al furto di identità di personaggi famosi per fini di lucro, come già visto. Ci sono domande senza risposta e OpenAI non ha ancora annunciato un rilascio, poiché vengono adottate misure preventive di sicurezza.

IA e lavoro: presente e futuro

Chip IA

Da quando l’IA generativa è apparsa sul web si parla molto dell’impatto che questa potrebbe avere sui posti di lavoro. In realtà il quadro è molto più complesso e include l’IA in generale. 

Non solo ChatGPT

Si parla di intelligenza artificiale come se questa comprendesse soltanto ChatGPT e concorrenti ma in realtà la situazione è alquanto diversa.

Basti pensare che il tentativo di creare un’intelligenza artificiale paragonabile a quella di un umano iniziano nel secondo dopoguerra. 2001 Odissea nello spazio dipingeva un futuro lontano ma in realtà esprimeva paure e temi già presenti nella società degli anni settanta.

Dal 2010 in poi l’accesso a database di dati enormi ha permesso di puntare sullo sviluppo di IA sempre più complesse e in grado di risolvere problemi che prima erano inimmaginabili.

Tipi di Intelligenza Artificiale

Esistono in realtà molti tipi diversi di IA al di fuori di quella generativa. Annoveriamo: IA reattiva; IA predittiva; IA a memoria limitata; IA ristretta.

Questo per capire che la complessità è enorme e non tutte le IA sono identiche.

  • l’IA ristretta è studiata per risolvere specifici task, addestrata per dare il massimo ma solo su quella specifica area di competenza; non può risolvere problemi diversi da quelli per i quali è addestrata se non con l’aiuto di altre applicazioni;
  • l’IA generativa è quella che colleghiamo a ChatGPT, diciamo che è è più adatta in campi come quello creativo nel quale c’è bisogno di creare differenti tipi di contenuti;
  • l’IA reattivareagisce sulla base di un perimetro di regole stabilito e può fare poco altro. Un esempio è stata l’ia che IBM utilizzò nella sfida contro il campione di scacchi Kasparov. Lo battè ma in realtà non fu una grande dimostrazione di intelligenza, quanto di “forza bruta” poiché questa poteva analizzare tutte le mosse possibili;
  • l’IA predittiva è quella che, ad esempio, ci consiglia un film su Netflix o un prodotto su Amazon. Apprende dai dati che le vengono forniti e, teoricamente, migliora nel tempo;
  • l’IA a memoria limitata è simile a quella ristretta, infatti ha delle informazioni che vengono aggiornate di continuo e che permettono di prendere decisioni rapide e con efficacia. Ad esempio si utilizza nelle auto per assistere alla guida.

Le previsioni del MIT

Nel mondo della manifattura la maggior parte dei lavori richiedono l’utilizzo della vista. Sia che si assembli qualcosa, sia che si controlli qualitativamente un pezzo, o che si svolgano mansioni simili, la vista è essenziale.

Il MIT di Boston ha deciso di studiare l’IA non dal punto di vista della rimpiazzabilità dell’uomo ma dal punto di visto della convenienza economica. 

La buona notizia è che per il momento il numero di posti di lavoro, che richiedono la vista come requisito fondamentale, che possono essere rimpiazzati dall’IA con un vantaggio economico si aggirano intorno al 3%. Questo significa che l’uomo è ancora l’opzione migliore.

La cattiva notizia è che entro il 2030 questo numero salirà intorno al 40%. Il fattore principale è il probabile declino dei costi per aumentare la capacità dell’IA.

Macintosh: 40 anni e non sentirli

Mac 40 anni

Quarant’anni fa, nel mondo dell’informatica, nasceva un prodotto destinato a rivoluzionare l’elettronica di consumo: il Macintosh di Apple. Nonostante il passare del tempo, questo storico home computer continua a far parte della lineup di Apple, anche se oggi lo troviamo abbreviato nella linea Mac.

Le Origini del Nome

Il nome “Macintosh” trova la sua ispirazione nel tipo di mela preferito da Jef Raskin, capo del progetto. Inizialmente, l’idea era di chiamarlo “McIntosh”, ma il nome era già di proprietà di un’altra azienda. Apple, in modo creativo, optò per “Macintosh” dopo una disputa legale che portò alla vittoria dell’azienda di Cupertino nel conseguire il marchio.

Come inizia tutto

Il progetto iniziale fu affidato a Jef Raskin, con l’obiettivo di creare un computer accessibile e dotato di interfaccia grafica, rompendo così con la tradizionale riga di comando che caratterizzava l’uso dei computer in quel periodo.

Parallelamente, il team guidato da Steve Jobs lavorava su Lisa, anch’esso privo di interfaccia grafica inizialmente. Per un periodo, i due team rimasero separati, ma qualcosa cambiò.

Jobs entra nel progetto

Steve Jobs iniziò a percepire il potenziale del Macintosh e ne intravide il successo rispetto a Lisa. Lentamente, si concentrò sul Macintosh e ne assunse il controllo dopo le dimissioni di Raskin, causate da divergenze con Jobs.

I punti di forza del Macintosh rispetto a Lisa erano l’economicità, ottenuta attraverso alcuni tagli alle specifiche tecniche. La campagna di marketing, con uno spot diretto da Ridley Scott, fu memorabile, dichiarando apertamente la sfida di Apple al dominio di IBM.

Un insuccesso che ha cambiato tutto

Nonostante le prime settimane di vendita promettessero successo, i limiti del progetto emersero rapidamente. L’assenza di un hard disk, la scarsa connettività e la limitata quantità di RAM resero il prodotto meno attraente.

I conflitti interni portarono Steve Jobs ad abbandonare Apple, ma anni dopo fece ritorno, salvando l’azienda dal fallimento. Apple, invece di abbandonare la linea di prodotto, decise di lanciare una revisione dell’hardware.

Nel 1986 debuttò il Macintosh Plus, che cercò di risolvere le principali problematiche del suo predecessore, diventando un successo commerciale rimasto nel catalogo di Apple per quattro anni.

La rivoluzione Macintosh

Il Macintosh ha cambiato radicalmente l’approccio all’utilizzo del computer. L’introduzione dell’interfaccia grafica insieme al mouse ha permesso un’interazione completamente nuova. Nel corso degli anni, anche i concorrenti hanno adottato soluzioni simili, dando inizio a un’evoluzione inarrestabile.

Oggi, i principali sistemi operativi come Windows, macOS e le diverse declinazioni di Linux integrano cartelle, interfacce cliccabili e molto altro, segnando un cambiamento duraturo introdotto dal Macintosh.

CES 2024: il futuro della tecnologia

Il CES 2024 ha appena concluso i suoi lavori, portando con sé un considerevole bagaglio di innovazioni tecnologiche. Ogni anno, la tecnologia evolve a passi sempre più veloci, suscitando grandi aspettative per il futuro. Esaminiamo alcune delle novità che potrebbero rivoluzionare la vita di tutti.

Pannello OLED trasparente di LG

Una delle rivelazioni più sorprendenti è stata la presentazione del pannello OLED completamente trasparente da parte di LG, sebbene il suo prezzo attuale sia notevolmente elevato. Questa tecnologia, un tempo considerata fantascienza, è ora una realtà tangibile. Oltre a decorare le nostre case, il pannello trasparente potrebbe trovare applicazioni industriali significative.

Immaginiamo un utilizzo in cui il pannello trasparente viene impiegato per addestrare il personale direttamente sul campo, consentendo una formazione senza interruzioni nelle comunicazioni con i colleghi. Alternativamente, potrebbe fornire informazioni cruciali sullo stato delle macchine.

ChatGPT entra nell’auto con Volkswagen

L’intelligenza artificiale non è stata da meno, e Volkswagen ha presentato l’integrazione di IDA, il suo assistente proprietario, con ChatGPT. Questo permetterà un dialogo più naturale e umano, offrendo risposte anche a domande complesse con facilità. L’IA si miniaturizza ulteriormente con l’anello Evie.

Anello Evie: Tecnologia per la salute in forma di gioiello

L’Evie è un tracker della salute che, nonostante la sua apparente somiglianza a un gioiello, nasconde al suo interno tutte le funzionalità necessarie per monitorare importanti parametri, specialmente per le donne. Oltre a tracciare il ciclo mestruale, è in grado di segnalare i primi sintomi, monitorare l’umore e la qualità del sonno, il tutto in un piccolo oggetto, molto più discreto rispetto ad altre soluzioni sul mercato.

Lenovo ThinkBook Plus Hybrid: Laptop 2-in-1

Lenovo ha presentato il ThinkBook Plus Hybrid, un laptop 2-in-1 con uno schermo OLED da 14 pollici che offre una qualità visiva eccezionale. Quando staccato, il dispositivo si trasforma in un tablet Android, combinando la comodità di una tastiera laptop con la potenza di calcolo superiore, offrendo al contempo la flessibilità di mostrare il lavoro in modalità tablet.

Metaverso industriale di Siemens: “Gemelli virtuali” per il futuro

Siemens ha introdotto una prospettiva intrigante sul metaverso, focalizzandosi principalmente sul settore B2B. L’amministratore delegato Roland Busch ha sottolineato l’importanza del metaverso industriale come chiave per unire il virtuale e il reale in un contesto lavorativo. Il concetto di “gemelli virtuali” è stato enfatizzato per progettare fabbriche, prodotti innovativi e campagne promozionali, promettendo di ridurre i tempi e i costi di produzione.

Finestre che catturano energia di SQVP

SQVP ha sviluppato una tecnologia rivoluzionaria che consente alle finestre di catturare la luce solare e trasformarla in energia senza compromettere la loro funzionalità. Questa innovazione potrebbe avere un impatto significativo non solo sulle nostre case, ma anche sugli uffici e gli impianti produttivi, aprendo la strada a un cambiamento permanente nella nostra gestione energetica.

3 strumenti (+1) per gestire il tempo

Con l’avvio del 2024, è giunto il momento di definire obiettivi, esaminare i bilanci aziendali e elaborare strategie per il futuro. La vita moderna diventa sempre più frenetica, e gestire il tempo può apparire un’ardua impresa. Esaminiamo dunque alcuni strumenti che possono aiutarci a mantenere il controllo su questo aspetto cruciale.

Trello: organizzazione intuitiva dei task

Quando si tratta di gestire task e tempo, Trello è un nome noto. L’app offre un design semplice e intuitivo, consentendo di organizzare le attività in bacheche. Questa suddivisione agevola la categorizzazione dei task per aree tematiche o per distinguere la sfera lavorativa da quella personale. La possibilità di condividere le bacheche facilita il lavoro di squadra, persino a distanza. Trello offre molte opzioni di personalizzazione, permettendo di assegnare colori e priorità ai task in base alle proprie esigenze.

App Pomodoro: massimizzazione della produttività con breve tempo di lavoro e pause

Nonostante il suo nome insolito, l’App Pomodoro è legata a una nota tecnica di gestione del tempo sviluppata da Francesco Cirillo. Questa metodologia propone sessioni di lavoro di 25 minuti intervallate da pause di 5 minuti. Questo approccio consente di concentrarsi su compiti complessi senza esaurire il cervello, grazie alle brevi pause. Esistono numerose app disponibili per smartphone e PC, ma è altrettanto possibile sfruttare il timer integrato nei dispositivi mobili o un timer manuale, se la situazione lo consente.

Agenda Cartacea: un metodo classico ma efficace

In un’era dominata dalla tecnologia, l’utilizzo di un’agenda cartacea può sembrare antiquato, ma presenta benefici unici. Il portare sempre con sé l’agenda diventa una consuetudine, e la scrittura su carta richiede maggiore riflessione rispetto alla cancellazione digitale. L’organizzazione personalizzata dell’agenda offre la libertà di scrivere e classificare le attività in base alle preferenze individuali, rendendola uno strumento personale e prezioso.

Scaccomatto: ottimizzazione del tempo su larga scala aziendale

La gestione del tempo assume una complessità ulteriore quando coinvolge interi reparti o aziende. In questo contesto, la suite Scaccomatto emerge come uno strumento fondamentale, permettendo l’analisi dettagliata delle attività, l’individuazione dei punti critici e la formulazione di strategie di miglioramento a breve e lungo termine. L’interfaccia semplice ed intuitiva di Scaccomatto semplifica l’ottimizzazione del tempo a livello aziendale.

Per ulteriori dettagli, non esitate a contattarci. Siamo qui per fornire assistenza e supporto per garantire un anno produttivo e organizzato.

Il 2023 in numeri

Il 2023 si avvicina alla conclusione, e per comprendere appieno l’anno trascorso, esploreremo alcune cifre significative. Innanzitutto, l’intelligenza artificiale (IA) emerge come un fenomeno in crescita, catalizzato dalla rapida diffusione di ChatGPT, l’app che ha raggiunto i 100 milioni di utenti più velocemente di ogni altra. L’IA si prospetta come protagonista non solo nei contesti aziendali ma anche nella vita quotidiana delle persone. Secondo le statistiche di Authority Hackers:

  • Il 35% delle imprese ha iniziato a utilizzare in qualche forma l’IA.
  • Il 77% dei dispositivi incorpora l’IA in vario modo.
  • L’85,1% degli utenti produce contenuti tramite IA.
  • Entro il 2030, si prevede che l’IA contribuirà al PIL globale con circa 15.7 trilioni di dollari.
  • Il 52% degli esperti crede che l’IA sostituirà alcuni lavori, ma creerà anche nuove opportunità occupazionali.
  • Il 44% dei marchi nel settore automobilistico utilizza l’IA.
  • ChatGPT ha raggiunto la straordinaria cifra di 1.7 miliardi di utenti.

Questi dati testimoniano l’impatto significativo dell’IA in ogni settore della società, anticipando una rivoluzione ancora agli inizi, destinata a influenzare l’ambito economico e non solo, con i governi già impegnati nella regolamentazione del suo sviluppo.

Sfide Economiche del 2023

Nel panorama economico del 2023, la spirale inflazionistica post-pandemica è rimasta una protagonista. Con incrementi significativi dei tassi d’interesse sia negli Stati Uniti che nell’Unione Europea, passando dall’1,25% a settembre 2022 al 4,50% attuale, la Banca Centrale Europea ha recentemente optato per un secondo stop, prevedendo una discesa nel 2024. Le stime per il Prodotto Interno Lordo globale nel 2023 si attestano intorno al 2,9%, riflettendo una ripresa economica ancora in fase di consolidamento. Per il 2024, le previsioni indicano una leggera flessione al 2,7%, seguita da un ritorno al 3% nel corso del 2025, con l’allentamento dei tassi d’interesse che dovrebbe stimolare investimenti e liquidità in Europa e negli USA.

Prospettive per la Produzione Industriale

Nell’Unione Europea, la produzione industriale ha registrato un calo nel corso del 2023, con una prospettiva di ripresa nei prossimi due anni (2024-2025). I settori più colpiti sono stati macchinari e strumenti industriali, mentre cibo e beni di consumo hanno subito una diminuzione meno marcata.

Il 2023 sui Social: Numeri e Tendenze

Infine, nel contesto sociale del 2023, emergono numeri interessanti che riflettono l’importanza dei social nella vita quotidiana:

  • Gli utenti dei social hanno raggiunto la cifra di 4.95 miliardi a ottobre 2023.
  • La crescita degli utenti è stata di circa 6.8 al secondo.
  • Il tempo medio trascorso sui social è stato di circa 2 ore e 24 minuti al giorno.
  • Gli utenti hanno utilizzato in media 6.7 piattaforme social al mese.
  • Facebook conta più di 3 miliardi di utenti attivi al mese.
  • Instagram registra circa 2 miliardi di utenti attivi al giorno.
  • Il 48.7% degli utenti utilizza i social per mantenere i contatti con amici e parenti.

Questi dati delineano il quadro sociale del 2023, evidenziando la pervasività e l’influenza crescente dei social nella vita di miliardi di persone.

Password più usate nel 2023: rischi per la sicurezza

Password manager

Le prime 5 posizioni

Esaminiamo le prime cinque posizioni, cominciando dalla quinta.

  1. 12345678: Una sequenza numerica classica, apparentemente sicura data la lunghezza, ma in realtà vulnerabile.
  2. Password: Una scelta poco impegnativa per gli hacker.
  3. password: Utilizzare solo caratteri minuscoli rende l’individuazione ancora più semplice.
  4. 123456: Ancora più corta della precedente, quindi estremamente facile da individuare.
  5. admin: La password di default, praticamente equivalente a non averne affatto.

I rischi dell’utilizzo di password semplici

Questi schemi comuni sono le prime combinazioni provate in caso di attacco. Seguire alcune regole basilari è cruciale per evitare di cadere nelle trappole degli hacker.

  1. Lunghezza: Utilizzare almeno una password di 12 caratteri riduce il rischio di furto;
  2. Diversificazione: Sfruttare tutte le opzioni disponibili sulla tastiera, inclusi maiuscole, minuscole, numeri e simboli;
  3. Unicità: Evitare di utilizzare la stessa password su più siti web per mantenere un elevato livello di sicurezza.

Anche le password complesse non sono immuni

I consigli sopra rimangono validi, ma sorge un altro problema: come ricordare password complesse? Spesso diventa impraticabile memorizzare numerose sequenze casuali. Qui entrano in gioco servizi dedicati.

Password manager: strumenti sicuri?

Archiviare le password in un’unica posizione solleva dubbi sulla sicurezza complessiva del sistema. Tuttavia, ci sono regole da seguire per massimizzare la sicurezza.

  1. Utilizzare una password d’accesso sicura esclusivamente per il servizio.
  2. Generare password casuali attraverso il servizio per aumentare la sicurezza.
  3. Evitare di condividere la password.
  4. Non creare backup di testo semplice nel caso il servizio diventi inutilizzabile.

Questo approccio assicura un utilizzo abbastanza sicuro per gli utenti, certamente più che l’uso di password comuni.

Attenzione al Phishing

La minaccia principale non è l’uso di forza bruta per individuare le password, ma gli inganni per sottrarle. Gli attacchi di phishing sono sempre più diffusi, presentandosi attraverso email o SMS che simulano situazioni urgenti. Questi inganni minano la percezione della sicurezza e possono portare l’utente a rivelare la propria password senza alcuno sforzo da parte degli hacker.