Agenda 2030 è un documento redatto nel 2015 sottoscritto da 193 paesi nel mondo e si tratta di un programma che si prefigge diversi obiettivi. Tutto sta cambiando in fretta e le sfide ecologiche e di sostenibilità non possono più essere rimandate. Ma cosa comporta questo piano per le imprese di tutti i paesi firmatari?
Obiettivo 9: costruire un’infrastruttura sostenibile, promuovere l’industrializzazione inclusiva e innovativa
Se c’è una cosa della quale abbiamo bisogno per resistere ai cambiamenti climatici che oggi si manifestano sempre più spesso, è la creazione di industrie e centri di ricerca nel mondo.
Se i precedenti obiettivi del Millennio erano focalizzati sulla riduzione del gap tra mondo sviluppato e terzo mondo, ora è impossibile ignorare il fatto che l’emergenza climatica rischia di essere un grande ostacolo per tutti.
Ciò significa che l’obiettivo per Agenda 2030 è quello di creare un’industria più sostenibile anche nei paesi sviluppati, ad esempio garantendo fonti di energia pulita che riducano l’impatto della produzione delle industrie.
Per decarbonizzare le industrie McKinsey stima che ci vorranno circa circa 275 trilioni di dollari entro il 2050, pari a circa il 7,5% del PIL globale. Una cifra incredibile se pensiamo che il 2050 non è un traguardo di tempo così lontano.
I traguardi più importanti
Per misurare il successo del terzo target, vale a dire “aumentare l’accesso delle piccole imprese ai servizi finanziari”, si misurerà la percentuale di valore aggiunto di tutte le piccole imprese sul totale e la percentuale di imprese piccole con una linea di credito.
Il target quattro prevede di costruire infrastrutture e industrie più sostenibili entro il 2030 e si misurerà il successo di questo obiettivo tramite l’emissione di CO2.
Il target che prevede l’incoraggiamento della ricerca scientifica per aumentare il tasso d’innovazione, è uno dei più importanti perché include anche i paesi in via di sviluppo. Questo verrà verificato tramite la verifica del numero di addetti alla ricerca per milione di abitanti e della spesa pubblica e privata nel settore.
Le connessioni per unire i Paesi
Lo abbiamo raccontato in diversi articoli, la rete veloce è un traguardo importante per l’industria, per poter accedere ai propri dati in fretta e senza barriere. Si tratta però anche di un parametro fondamentale perché, al contrario di quanto si possa pensare, solo il 52% della popolazione di tutto il globo è in grado di accedere alla rete Internet.
L’accesso alla Rete permette un afflusso di informazioni costante e consente di progredire anche nella produttività, aspetto fondamentale per ridurre il gap tra i paesi industrializzati e quelli meno.
2035: la fine dei motori endotermici
Proprio di questi giorni la firma dell’accordo europeo che promette la fine dell’era endotermica per quanto riguarda il settore automotive. Dal 2035 non potrà più essere messa in commercio alcuna auto endotermica, tranne qualche eccezione. Una tappa molto discussa verso una transizione energetica necessaria, ma a quale costo per l’industria europea?